La Rivista si rinnova
Cari lettori,
il numero della rivista “Civiltà della Tavola” che state sfogliando è l’ultimo stampato con la consueta impostazione degli articoli e la consueta veste grafica, che non subisce sostanziali modifiche ormai da molti anni. Oggi le nostre pagine, pur rigorose e leggibili, sentono il peso del tempo che passa. Da molte parti giungevano richieste di ammodernamento e di maggior sintonia con il modo di comunicare dei nostri giorni. Dopo attenti studi, desidero anticiparvi che troverete il prossimo numero di febbraio di “Civiltà della Tavola” completamente rinnovato nei contenuti e nella grafica.
Pur mantenendo il rigore informativo e grafico che da sempre caratterizza la nostra pubblicazione mensile, si è ritenuto necessario, nell’ambito del nuovo corso accademico che ci vede proiettati verso l’esterno, dare una svolta all’immagine della Rivista oggi troppo datata e soprattutto dal contenuto eterogeneo e casuale.
Il nostro mensile è attualmente composto da 72 pagine, di cui spesso solo 27 sono dedicate agli articoli di cultura e ricerca, mentre tutte le altre contengono le riunioni conviviali e le diverse attività delle Delegazioni.
A opinione di molti e a parere unanime del Centro Studi “Franco Marenghi”, occorre, invece, dare maggior spazio alla prima parte, che verrà portata a 40 pagine, senza ovviamente trascurare la vita dell’Accademia.
La Rivista sarà quindi ristrutturata nelle seguenti sezioni e rubriche:
• Focus del Presidente
• Attualità - Costume - Società
• Tradizioni - Storia
• Territorio - Turismo - Folklore
• Salute - Sicurezza - Legislazione
• Cucina - Prodotti - Tecnologia alimentare
• Ristorazione e Cuochi
• In libreria
• Attività delle Delegazioni
• Riunioni conviviali delle Delegazioni
• Carnet dell’Accademia
Tutti coloro che desiderano inviare i loro contributi (da 3.500 a 7.000 caratteri spazi inclusi) dovranno quindi tenere a mente le rubriche sopra riportate. In particolare, non verranno più pubblicate mere cronache di convegni o incontri, sarà invece dato ampio spazio ad articoli tratti dalle relazioni più interessanti svolte nel corso dei convegni stessi.
La rinnovata veste grafica darà forza e leggibilità ai nuovi contenuti, la copertina e il formato resteranno invece immutati, sia per dare continuità storica alla rivista, sia per il loro generale apprezzamento.
Come potete immaginare si è trattato di un complesso lavoro di gestazione che ha visto coinvolti il nuovo Centro Studi, la Redazione e la nostra responsabile della grafica e impaginazione.
Mi auguro che la nuova Rivista trovi il vostro consenso e contribuisca a rendere viva e attuale l’attività dell’Accademia nel mondo della cultura gastronomica.
PS: Pericolo scampato! Per il momento. Dal Palazzo di vetro dell’Onu nessun attacco al Made in Italy, nessun semaforo rosso per olio, parmigiano, prosciutti e molto altro. La bozza presentata da Francia, Brasile, Thailandia, Repubblica Centrafricana, Guinea Equatoriale, Indonesia, Norvegia, Senegal e Sud Africa, non ha avuto esito. Non perché sia stata bocciata, ma perché una “manina” ha fatto scomparire la richiesta di tasse e bollini e quindi l’Assemblea si è limitata a promuovere una dieta e uno stile di vita sano. Anzi, si è sancito l’intento di preservare l’alimentazione tradizionale, considerata parte dell’eredità culturale di ciascun Paese. Dunque nessun bollino nero per i nostri prodotti. Un buon risultato per l’Italia e per la sua diplomazia, forse con un aiutino della Francia, che, pur essendo tra i Paesi promotori, avrebbe avuto molto da perdere.
Paolo Petroni
Presidente dell'Accademia